Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La rinuncia ai motivi di ricorso per cassazione relativi alle affermazioni di responsabilità e alla qualificazione giuridica dei fatti contestati, effettuata in sede di concordato sulla pena in appello, comporta l'inammissibilità del successivo ricorso per cassazione avverso tali profili, in quanto il potere dispositivo riconosciuto alla parte dal nuovo art. 599-bis c.p.p. limita la cognizione del giudice di legittimità, analogamente a quanto avviene nella rinuncia all'impugnazione. Inoltre, i motivi di ricorso meramente reiterativi delle censure già disattese dalla Corte di appello con argomentazioni giuridicamente corrette, esaurienti, logiche e non contraddittorie, sono inammissibili per difetto di specificità. Infine, l'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato maturata successivamente alla sentenza impugnata.