Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 8049 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:8049SENB

Massima

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La controversia relativa all'ordine di rilascio di un alloggio di edilizia residenziale pubblica occupato sine titulo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto non si verte su un provvedimento amministrativo di assegnazione o su un procedimento di sanatoria, ma sul puro ordine di sgombero e conseguente rilascio dell'immobile, rispetto al quale non sussistono posizioni di interesse legittimo ma esclusivamente di diritto soggettivo del ricorrente. Pertanto, il giudice amministrativo adito deve dichiarare il difetto di giurisdizione e affermare la competenza del giudice ordinario, dinanzi al quale la controversia dovrà essere riassunta nel termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda. La giurisprudenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite, ha chiarito che in materia di edilizia economica e popolare pubblica, appartiene alla giurisdizione del giudice amministrativo la controversia avente ad oggetto la legittimità del rifiuto opposto dalla P.A. all'istanza di assegnazione, a titolo di regolarizzazione, di un alloggio già occupato dal richiedente, in quanto relativa alla fase iniziale del procedimento riconducibile all'esercizio di pubblici poteri, e non già a quella successiva ricadente nell'ambito di un rapporto paritetico soggetto alle regole del diritto privato. Tuttavia, quando la controversia introdotta da chi si opponga ad un provvedimento dell'Amministrazione comunale al rilascio di immobili ad uso abitativo occupati sine titulo, non verte su un provvedimento amministrativo di assegnazione o su un avviato procedimento di sanatoria, ma sul puro ordine di sgombero e conseguente rilascio dell'immobile, essa rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, essendo contestato il diritto di agire esecutivamente e configurandosi l'ordine di rilascio come un atto imposto dalla legge e non come esercizio di un potere discrezionale dell'amministrazione. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale adito, in presenza di tali presupposti, deve dichiarare il difetto di giurisdizione e affermare la competenza del giudice ordinario, dinanzi al quale la controversia dovrà essere riassunta nel termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda.

Sentenza completa

N. 09161/2015
REG.RIC.

N. 08049/2016 REG.PROV.COLL.

N. 09161/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 9161 del 2015, proposto da:
Esterina Marocchi, rappresentata e difesa dall'avvocato Paolo Maldera C.F. MLDPLA81M26H501A, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Orazio, 3;

contro

Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica - ATER del Comune di Roma, rappresentato e difeso dall'avvocato Stefania Troiani C.F. TRNSFN85R66H501M, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via F.Paulucci De Calboli,20/E;

per l'annullamento

- del decreto di rilascio n. 48665/2015 di alloggio ERP occupato senza titolo.

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