Il sequestro conservativo non è suscettibile di revoca al di fuori dell'ipotesi di offerta in cauzione, essendo improponibile l'appello avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca, in quanto tale mezzo di impugnazione non è normativamente previsto per tale misura cautelare reale. Ciò trova giustificazione nella differenza tra il sequestro conservativo, che tutela interessi di natura patrimoniale e civilistica, e il sequestro preventivo, che invece tutela interessi pubblicistici. Pertanto, le questioni sul merito della vicenda, come l'assunto della definitività della decisione, possono essere fatte valere dinanzi al giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 676 c.p.p. Inoltre, il provvedimento impugnato non ha dato luogo ad alcuna nuova ed ulteriore misura cautelare, essendone oggetto il precedente diniego della revoca, e non sussistono i presupposti per l'applicazione dell'art. 568, comma 5, c.p.p., trattandosi di impugnazione non prevista dall'ordinamento e non già di quella diretta a giudice incompetente.