Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12678 del 22 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12678PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. opera non solo nel momento di adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva, ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari. Pertanto, solo fatti nuovi, anche se apprezzati congiuntamente a quelli originariamente esaminati, dai quali risulti un mutamento "in melius" del quadro indiziario, possono condurre alla sostituzione della misura con altra meno afflittiva. Il mero decorso del tempo, in assenza di altri elementi significativi, non è sufficiente a superare la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, in particolare per i reati associativi, in quanto la recisione dei collegamenti con gli ambienti della malavita durante lo stato di detenzione coattiva è uno degli effetti auspicati dall'ordinamento, non indicativo di un mutamento di stile di vita. Il giudice, nel valutare l'istanza di sostituzione della misura cautelare, non deve riesaminare la questione della sussistenza delle condizioni di applicabilità della misura stessa, ma solo stabilire se il provvedimento impugnato sia immune da violazioni di legge ed adeguatamente motivato in relazione all'eventuale allegazione di fatti nuovi, preesistenti o sopravvenuti, idonei a modificare il quadro probatorio o ad influire sull'esigenza della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - rel. Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 4.7.2019 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi del rico…

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