Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25741 del 23 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25741PEN

Massima

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La persona offesa dal reato non è legittimata soggettivamente a proporre personalmente ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazione, essendo tale facoltà riconosciuta dalla legge processuale penale esclusivamente in capo all'imputato. La disposizione di cui all'art. 613, comma 1, c.p.p., che consente alla parte di provvedere personalmente alla proposizione dell'impugnazione, deve essere interpretata come riferita unicamente all'imputato, in quanto soggetto processuale diverso dalla persona offesa o danneggiata dal reato, i quali non risultano contemplati in tale previsione normativa. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla persona offesa è dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in ragione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS), parte offesa nel procedimento;
(OMISSIS), nato il (OMISSIS), parte offesa nel procedimento;
c/:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 05/10/2016 del GIP TRIBUNALE di ((omissis));
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
lette le conclusioni del PG Dott.ssa FODARONI M. Giuseppina, la quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN…

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