Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2353 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2353PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere concreto e attuale, valutato sulla base di elementi specifici e circostanziati che dimostrino la concreta possibilità che l'indagato commetta nuovi delitti della stessa specie di quello per cui si procede, tenendo conto anche della prossimità temporale delle occasioni favorevoli alla reiterazione. Tuttavia, quando la valutazione del pericolo avviene in un momento prossimo alla commissione del fatto, la concretezza e l'attualità del pericolo tendono a coincidere, essendo sufficiente l'accertamento di caratteristiche personologiche dell'indagato non suscettibili di mutare in breve tempo e di condizioni ordinarie che possono favorire la reiterazione del reato, senza la necessità di formulare particolari pronostici circa il loro riprodursi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2741/2015 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 30/09/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO COSTANZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il Tribunale del Riesame di Roma, con ordinanza n.2741/2015 R.G. Liberta', ha confermato il provvedimento con il quale il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di…

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