Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38416 del 22 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38416PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve essere valutato dal giudice in relazione alla possibile commissione di fatti analoghi, sebbene non identici a quelli per cui si procede, senza che assuma rilievo determinante la successione cronologica degli stessi. La motivazione sulla sussistenza di tale pericolo è incensurabile in sede di legittimità, se sorretta da adeguata argomentazione logico-giuridica, anche in assenza di una valutazione specifica di circostanze che, pur rilevanti, non risultino decisive ai fini della prognosi di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1276/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 08/01/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RECCHIONE SANDRA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. VIOLA ((omissis)), che chiede l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Il tribunale di Catanzaro confermava l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere al (OMISSIS) in relazione ai reati di tentata estorsione e rapina aggravata.
2.…

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