Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35309 del 22 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:35309PEN

Massima

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Il reato militare di insubordinazione con ingiuria, di cui all'articolo 189 comma 2 c.p.m.p., è integrato da ogni atto o parola di disprezzo verso il superiore gerarchico, nonché dall'uso di un tono arrogante, in quanto contrari alle esigenze della disciplina militare. Per la sussistenza del reato è sufficiente il dolo generico, ossia la cosciente volontà di pronunciare parole o compiere gesti di univoco significato offensivo, senza che sia necessario l'animus iniurandi. La fattispecie tutela tanto la dignità e l'onore del "superiore" quanto l'integrità e l'effettività del rapporto gerarchico, funzionale al mantenimento della disciplina e della compattezza delle forze armate. Tuttavia, ove l'offesa, complessivamente considerata, possa ritenersi di particolare tenuità in ragione della modesta intensità del dolo, tenuto conto anche del comportamento del superiore che abbia determinato un crescente stato di disagio nella persona dell'inferiore, trova applicazione la causa di non punibilità di cui all'articolo 131-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;
parte civile (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/10/2020 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RAFFAELLO MAGI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore.
RITENUTO IN FATTO
1. Le decisioni di merito emesse nei confronti di (OMISSIS)…

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