Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19911 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19911PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, con condotte anche diverse, contribuiscono in modo causale e consapevole alla realizzazione di un medesimo fatto criminoso, a prescindere dal ruolo e dal grado di partecipazione di ciascuno. Ai fini della configurabilità del concorso, non è necessario che ciascun concorrente abbia avuto la rappresentazione dell'intero disegno criminoso, essendo sufficiente che egli abbia consapevolmente prestato il proprio contributo alla realizzazione di una parte di esso. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso, deve accertare l'effettivo apporto causale di ciascun imputato, senza limitarsi a considerazioni meramente formali o congetturali, ma analizzando in modo approfondito e logico le risultanze probatorie. Inoltre, il giudice può legittimamente negare l'attenuante della minima partecipazione quando l'imputato abbia fornito un contributo determinante alla realizzazione del reato, anche se non abbia avuto la rappresentazione dell'intero disegno criminoso. Infine, l'interversione del possesso, che integra il reato di appropriazione indebita, sussiste anche nel caso di una detenzione qualificata, conseguente all'esercizio di un potere di fatto sulla cosa, al di fuori della sfera di sorveglianza del titolare, senza che sia necessaria una richiesta di restituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) nata il (OMISSIS);

3. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

4. (OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 07/12/2010 della Corte di Appello di Bologna;

Visti gli atti, la sentenza ed i ricorsi;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. Giovanni D'Angelo che ha conclu…

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