Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10458 del 16 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:10458PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni di un soggetto indagato per il reato di associazione di tipo mafioso può essere disposto anche in assenza di un diretto nesso di pertinenzialità tra i beni e il reato contestato, essendo sufficiente l'accertamento del fumus commissi delicti in relazione all'addebito di cui all'art. 416-bis c.p. e della sproporzione tra il valore dei beni e le disponibilità economiche del nucleo familiare dell'indagato. Il giudice, una volta raccolto l'impulso del pubblico ministero volto al sequestro finalizzato alla confisca, può individuare lo strumento cautelare più idoneo alla fattispecie concreta, estendendo il provvedimento anche ai sensi dell'art. 321 c.p.p., comma 1, laddove ricorrano i presupposti per l'obbligatorietà della confisca previsti dall'art. 416-bis, comma 7, c.p. La motivazione sulla sussistenza del fumus commissi delicti può essere autonoma rispetto a quella relativa alla misura cautelare personale, purché dia conto in modo dettagliato degli elementi di prova acquisiti, come le risultanze delle intercettazioni ambientali e delle videoriprese. Il giudice cautelare, nel valutare le deduzioni difensive circa le disponibilità economiche del nucleo familiare dell'indagato, è tenuto a fornire adeguata motivazione, pur rimettendo ad un più approfondito esame nel giudizio di merito la verifica della effettiva sproporzione tra il valore dei beni e le risorse economiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'Ordinanza del Tribunale della Liberta' di Catania del 29.11.2010;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Gian Giacomo Sandrelli;

sentita la Requisitoria del PG. (nella persona del Cons. Eduardo Scardaccione) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

IN FATTO

A seguito di indagini (soprattutto intercettazioni telefoniche ed ambientali, talora coadiuvate da videori…

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