Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15171 del 14 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15171PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione è configurabile quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine all'esistenza di un'organizzazione criminale strutturata, con una ripartizione di compiti e articolazioni gerarchiche, che operi in modo coordinato per il reclutamento, il trasferimento e la gestione di donne destinate all'esercizio della prostituzione, con la finalità di trarre profitto dai proventi di tale attività illecita. La partecipazione all'associazione criminosa può essere desunta dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche, che dimostrino il concreto contributo dell'indagato alle attività del sodalizio, quali il reclutamento delle vittime, la vigilanza sulle prostitute e la riscossione degli incassi. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla complessità organizzativa dell'associazione e dal ruolo rivestito dall'indagato all'interno della stessa. La motivazione del provvedimento cautelare deve illustrare adeguatamente, sulla base degli elementi indiziari, non solo l'esistenza dell'elemento materiale del reato associativo, ma anche la sussistenza dell'elemento soggettivo, ovvero la consapevolezza e volontà dell'indagato di partecipare stabilmente all'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Russo Giuseppe, difensore di fiducia di Pa. Io. Ma. , n. in (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 14.6.2010 del Tribunale di Catania, con la quale e' stato confermato il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Siracusa in data 27.4.2010, che ha applicato al Pa. la misura cautelare della custodia in carcere;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Alfredo Maria Lombardi;

Visti gli atti, la ordinanza denunzia…

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