Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32406 del 10 agosto 2009

ECLI:IT:CASS:2009:32406PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza che ha disposto il ripristino della custodia cautelare in carcere, afferma che il ricorso è inammissibile in quanto si limita a contestare, con meri rilievi valutativi, l'apprezzamento compiuto dai giudici di merito in ordine alla rilevanza delle risultanze procedimentali, tra cui i precedenti penali dell'indagato e la gravità del fatto, ai fini della scelta della misura cautelare, senza denunciare vizi di legittimità censurabili in sede di legittimità. Pertanto, il principio di diritto che emerge è che il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito le valutazioni compiute dai giudici di merito in ordine alla sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una determinata misura cautelare, quando tali valutazioni siano immuni da vizi logico-giuridici denunciabili in sede di legittimità, essendo precluso al giudice di legittimità un nuovo apprezzamento delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. PA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/03/2009 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE Arturo;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza di cui in epigrafe il Tribunale di Napoli, pronunciando sull'appello proposto dal Procuratore della Repubblica pr…

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