Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26804 del 8 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26804PEN

Massima

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Il decorso del tempo, in assenza di altri elementi significativi, non può costituire l'unico criterio per l'attenuazione del regime cautelare, essendo necessario valutare complessivamente tutte le circostanze del caso concreto, con particolare riferimento alla persistenza o meno delle esigenze cautelari originariamente ritenute sussistenti. Tuttavia, il fattore temporale, unitamente ad altri elementi favorevoli all'indagato, come l'incensuratezza e la notevole distanza tra la commissione del fatto e l'emissione della misura, può rilevare ai fini di una modifica in melius del regime cautelare, in applicazione del principio di proporzionalità che deve guidare il giudice nel corso dell'esecuzione della custodia cautelare, secondo il suo prudente apprezzamento. Infatti, il decorso del tempo, incidendo negativamente sul pericolo di reiterazione del reato, può costituire un elemento valutativo positivo ai fini dell'attenuazione della misura, purché esaminato contestualmente ad altri fattori idonei a escludere o ridurre le esigenze cautelari originariamente ritenute sussistenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. GRILLO Renato - est. Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina nel procedimento penale a carico di:

BE. Ti. , nato a (OMESSO);

avverso ordinanza emessa dal Tribunale di Messina - in funzione di Giudice del Riesame - in data 11 ottobre 2010;

udita nella udienza camerale del 3 marzo 2011 la relazione fatta dal Consigliere Dr. Renato GRILLO;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MONTAGNA Alfredo c…

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