Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6941 del 21 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:6941PEN

Massima

Il reato di estorsione si configura quando il male prospettato dall'agente è indicato come certo e realizzabile ad opera dello stesso o di altri, in modo tale da porre la vittima nell'ineluttabile alternativa di subire il danno minacciato o di corrispondere il profitto ingiustamente preteso. Diversamente, ricorre il reato di truffa quando il male viene ventilato come possibile ed eventuale, non proveniente direttamente o indirettamente dall'agente, in modo tale che la vittima non sia coartata nella sua volontà, ma si determini a prestare quanto richiesto perché tratta in errore dalla prospettazione di un pericolo inesistente. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, rileva essenzialmente il diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza sulla sfera soggettiva della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincen - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/02/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VINCENZO TUTINELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1…

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