Consiglio di Stato sentenza n. 4404 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4404SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che l'ordine di demolizione di un manufatto edilizio realizzato in difformità dal titolo abilitativo può essere legittimamente impartito dall'amministrazione comunale anche quando sia intervenuta una pronuncia penale di revoca dell'originario ordine di demolizione, in quanto l'autonomia dei poteri amministrativo e giurisdizionale penale consente all'amministrazione di compiere una valutazione autonoma delle risultanze processuali e dei fatti materiali accertati in sede penale, instaurando una doverosa istruttoria in cui, acquisiti i necessari elementi, ne fornisca una propria qualificazione giuridica e si determini conseguenzialmente. Ciò in quanto l'ordine di demolizione pronunciato in sede penale ha natura di mera statuizione accessoria all'accertamento penale dei fatti e mira a supplire ad inerzie amministrative, sicché la sua revoca non impedisce affatto la permanenza dell'efficacia di un ordine di demolizione adottato, con autonoma valutazione, in sede amministrativa. Inoltre, l'amministrazione è tenuta a valutare autonomamente la conformità dell'intervento edilizio realizzato rispetto al titolo abilitativo rilasciato, anche sotto il profilo paesaggistico, senza essere vincolata dalle risultanze del giudizio penale, salvo che per l'accertamento dei fatti materiali. Infine, l'annullamento in autotutela di un precedente parere favorevole sulla compatibilità paesaggistica, adottato sulla base di una errata rappresentazione dello stato dei luoghi da parte del privato, non viola i principi di partecipazione e di tutela dell'affidamento, in quanto l'amministrazione è tenuta a rimuovere un provvedimento illegittimo, previa comunicazione dell'avvio del procedimento e valutazione del contrapposto interesse del privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/05/2024

N. 04404/2024REG.PROV.COLL.

N. 02345/2020 REG.RIC.

N. 02346/2020 REG.RIC.

N. 02348/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2345 del 2020, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, largo Messico n. 7;

contro

Regione Lazio, in persona del Presidente della Giunta
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Comune di Lubriano, non costituito in giudizio;

nei confronti

-OMISSIS- e -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall’((omissis)), con domicilio digital…

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