Consiglio di Stato sentenza n. 3001 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3001SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto vincolato e non discrezionale dell'amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. La legittimità dell'ingiunzione demolitoria è fondata sull'accertamento della abusività dell'opera, attraverso la descrizione delle opere, la constatazione della loro esecuzione in assenza del necessario titolo abilitativo e l'individuazione della norma applicata, senza necessità di ulteriori obblighi motivazionali. L'impossibilità tecnica di demolire il manufatto senza grave pregiudizio per la parte legittima non incide sulla legittimità del provvedimento sanzionatorio, ma costituisce solo un'eventualità della fase esecutiva subordinata alla dimostrazione rigorosa di tale impossibilità da parte del privato interessato. La motivazione per relationem è legittima purché siano indicati e resi disponibili gli atti cui si fa rinvio, dovendo intendere che all'interessato deve essere garantita la possibilità di prenderne visione, di richiederne e ottenerne copia in base alla normativa sul diritto di accesso ai documenti amministrativi e di chiederne la produzione in giudizio. L'attività di repressione degli abusi edilizi tramite l'emissione dell'ordine di demolizione non è assistita da particolari garanzie partecipative, tanto da non ritenersi necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento agli interessati.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/03/2023

N. 03001/2023REG.PROV.COLL.

N. 03899/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3899 del 2016, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, piazza S. Bernardo 101;

contro

Comune di Napoli, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) 50/1;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Quarta) n. 05261/2015, resa tra le parti, concernente la demolizione di opere abusive

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