Consiglio di Stato sentenza n. 1824 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1824SENT

Massima

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Il mancato completamento delle opere entro il termine di legge previsto per l'accesso al condono edilizio, anche se dovuto a provvedimenti amministrativi o giurisdizionali che ne hanno impedito la prosecuzione, non consente comunque la sanatoria dell'abuso, salvo che le opere realizzate abbiano raggiunto un sufficiente grado di ultimazione plano-volumetrica tale da consentire di percepirne la concreta fisionomia e destinazione. In tal caso, la norma di cui all'art. 43, comma 5, primo periodo, della legge n. 47 del 1985 può essere invocata solo per eseguire interventi funzionali e accessori a quanto già costruito, essendo preclusa la possibilità di sanatoria per opere il cui grado, appena iniziale, di realizzazione non consenta di riconoscerne la funzione e la configurazione generale. Inoltre, ai fini dell'operatività del meccanismo del silenzio-assenso di cui all'art. 35 della legge n. 47 del 1985, l'istanza di sanatoria deve essere quantomeno aderente al 'modello normativo astratto' prefigurato dal legislatore, il quale presuppone evidentemente che l'opera sia stata ultimata nel termine di legge. Pertanto, in assenza di tali requisiti, l'Amministrazione è legittimata a negare la sanatoria dell'abuso e a irrogare la sanzione demolitoria, trattandosi di un atto dovuto e vincolato che non necessita di motivazione aggiuntiva rispetto all'indicazione dei presupposti di fatto e all'individuazione e qualificazione degli abusi edilizi.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/02/2023

N. 01824/2023REG.PROV.COLL.

N. 09803/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9803 del 2016, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato F. Pontesilli in Roma, via F. Orestano, n. 21;

contro

Comune di Napoli, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 50/A;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Quarta), n. 3658 del 2016;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;<…

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