La mancata notifica dell'estratto contumaciale della sentenza di condanna, prevista dall'art. 548 comma 2 c.p.p., impedisce la regolare formazione del titolo esecutivo, rendendo possibile la proposizione di un incidente di esecuzione ex art. 670 c.p.p. per far accertare la nullità o inesistenza della notificazione, con conseguente sospensione dell'esecuzione e rinnovazione della notifica, affinché decorra nuovamente il termine per proporre impugnazione. Tale questione, relativa alla validità del titolo esecutivo, deve essere prioritariamente esaminata dal giudice dell'esecuzione, il quale, ove accerti l'omessa notifica, è tenuto a disporne la rinnovazione ai sensi dell'art. 670 comma 1 c.p.p., seconda parte, senza poter procedere all'esame della richiesta di restituzione nel termine ex art. 175 c.p.p., che presuppone la rituale formazione del titolo. L'istanza diretta a far valere l'invalidità del titolo esecutivo, anche se formalmente qualificata come richiesta di restituzione nel termine, deve essere correttamente inquadrata come incidente di esecuzione ex art. 670 c.p.p., di competenza del giudice dell'esecuzione, il quale è tenuto a verificarne prioritariamente la fondatezza, disponendo, ove ne ricorrano i presupposti, la rinnovazione della notifica dell'estratto contumaciale, al fine di consentire la decorrenza del termine per l'impugnazione.