Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21025 del 21 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:21025PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000, è un reato istantaneo che si perfeziona al momento della presentazione della dichiarazione fiscale infedele o fraudolenta, a prescindere dalle condotte prodromiche di acquisizione e registrazione in contabilità delle fatture false. Pertanto, l'amministratore di una società che, dopo aver acquisito e registrato fatture per operazioni inesistenti, cessi dalla carica prima della presentazione della dichiarazione fiscale, non risponde del reato di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000, neppure a titolo di concorso, in quanto la sua condotta risulta penalmente irrilevante ai fini della configurazione del reato, essendo questo incentrato esclusivamente sulla presentazione della dichiarazione infedele o fraudolenta. Al contrario, il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, di cui all'art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000, si perfeziona con l'emissione della singola fattura, ovvero dell'ultima di esse nel caso di emissione di una pluralità di fatture nel medesimo periodo di imposta, sicché l'amministratore che abbia emesso tali fatture nel periodo in cui rivestiva tale carica risponde del relativo reato, a prescindere dal fatto che la presentazione della dichiarazione fiscale contenente gli elementi passivi fittizi sia avvenuta successivamente alla cessazione del suo incarico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia G - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5350/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 28/11/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. F. Salzano, che ha concluso per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) e (OMISSIS) venivano rinviati a giudizio per rispendere: A) del reato di cui al Decreto …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.