Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1953 del 15 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1953PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo e per i singoli reati fine deve essere adeguatamente motivata dal giudice, non essendo sufficiente il mero richiamo alla reiterazione di condotte illecite o a riscontri probatori meramente presuntivi o dubbi. Inoltre, la motivazione sulle esigenze cautelari non può limitarsi al mero richiamo alla presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., ma deve essere concreta e specifica in relazione alle circostanze del caso. Il giudice è tenuto a rendere una motivazione immune da vizi logici e giuridici, che consenta di comprendere le ragioni poste a fondamento delle proprie valutazioni in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GJ. AR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 108/2009 TRIB. LIBERTA' di TRENTO, del 21/04/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE Arturo;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha chiesto l'ann.to tranne che per il reato di cui al capo 5;

Udito il difensore Avv. Nettis, che si riporta al ricorso, chiedendo l'annullamento totale dell'ordinan…

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