La sottrazione di un bene mobile altrui mediante condotta caratterizzata da particolare abilità, astuzia o avvedutezza, idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla res, integra la circostanza aggravante della destrezza di cui all'art. 625, comma 1, n. 4, c.p., anche qualora l'agente si sia limitato ad approfittare di una momentanea distrazione o allontanamento del detentore, purché abbia posto in essere una condotta idonea a superare la vigilanza sulla cosa sottratta. Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità di cui all'art. 62, n. 4, c.p., rilevano non solo il valore economico del bene sottratto, ma anche gli ulteriori effetti pregiudizievoli cagionati alla persona offesa dalla condotta delittuosa complessivamente valutata, come il furto di documenti di identità e carte di credito, che comportano l'insorgere di ulteriori oneri e disagi per la vittima.