Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43144 del 15 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:43144PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando il soggetto agente prospetta alla vittima un male futuro certo e realizzabile ad opera sua o di altri, ponendo la vittima nell'ineluttabile alternativa di subire il male minacciato o di far conseguire all'agente il profitto preteso. Diversamente, ricorre il reato di truffa quando il male è prospettato come possibile ed eventuale, non proveniente direttamente o indirettamente dall'agente, in modo che la vittima non sia coartata ma si determini alla prestazione perché tratta in errore. La qualificazione del fatto come tentata estorsione o truffa aggravata dipende dalla valutazione concreta della prospettazione del male futuro, se certo e realizzabile o solo eventuale e non dipendente dalla volontà dell'agente, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o violazione di legge. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare se il fatto integri il reato di estorsione o di truffa, deve accertare se il danno ingiusto prospettato alla vittima sia stato rappresentato come certo e dipendente dalla volontà dell'agente, ovvero come possibile ed eventuale, non proveniente direttamente o indirettamente dall'agente stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 01/04/2014 del Tribunale di Palermo, visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza 17.3.2014 il G.I.P. del Tribunale …

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