Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34737 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34737PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., può essere desunto anche dalla non occasionalità dei fatti contestati, in quanto la modalità e le circostanze della condotta criminosa possono essere indice sintomatico di una personalità proclive al delitto, indipendentemente dall'attualità della condotta stessa. Inoltre, i precedenti specifici di evasione, in quanto espressivi di una spiccata capacità a delinquere e di una personalità difficilmente adeguabile alle prescrizioni cautelari, possono precludere l'applicazione di misure meno afflittive rispetto alla custodia in carcere, anche laddove in astratto sarebbero ammesse in ragione di una ridotta pericolosità in concreto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, deve rendere un'adeguata e logica motivazione sui parametri normativi previsti per formulare la prognosi di pericolosità, motivazione che è sindacabile in sede di legittimità solo in relazione al rispetto dei canoni di ordine logico che debbono orientare il suo lavoro di ricostruzione della fattispecie cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/03/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. FEBBRARO Giuseppe, per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Che la difesa di Ch.Fr. ricorre contro l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale e' stato confermato il pro…

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