Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 47098 del 9 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47098PEN

Massima

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Il furto commesso approfittando della distrazione o dell'assenza della persona offesa, ovvero della sua momentanea impossibilità di vigilare sui propri beni, integra l'aggravante della destrezza, la quale ricorre anche nel caso di tentativo di furto, quando l'agente si sia appropriato del bene approfittando della momentanea distrazione della vittima. Pertanto, l'aggravante della destrezza può essere riconosciuta sia per i furti consumati che per i tentativi di furto, purché l'agente si sia approfittato della situazione di minor vigilanza della persona offesa per impossessarsi o tentare di impossessarsi del bene. La mancata contestazione specifica dell'aggravante in relazione al tentativo di furto, a differenza di quanto avvenuto per i furti consumati, comporta la sua applicabilità anche a tale fattispecie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3926/2014 del 09/02/2016 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Parma con sentenza 7/1/2014 ha di…

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