Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46610 del 7 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46610PEN

Massima

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Il comportamento violento e aggressivo di un soggetto nei confronti di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, anche se finalizzato al mero recupero di documenti personali, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. Ciò in quanto l'opposizione fisica e la reazione violenta del soggetto, che arriva a strappare la divisa e far cadere a terra il pubblico ufficiale, vanno oltre la mera riappropriazione dei documenti e configurano una condotta di resistenza e ostacolo all'attività di controllo legittimamente svolta dal pubblico ufficiale. Il riconoscimento delle attenuanti generiche, in assenza di precedenti a carico dell'imputato e per l'avvenuto risarcimento del danno, non esclude la configurabilità del reato di resistenza, in quanto tali circostanze attenuanti sono già state valutate ai fini della determinazione della pena, non potendo essere nuovamente considerate per un'ulteriore riduzione sanzionatoria. La sentenza di condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale è pertanto legittima, in quanto la condotta violenta dell'imputato, volta a ostacolare l'attività di controllo del pubblico ufficiale, integra pienamente gli elementi costitutivi del reato, a prescindere dalla finalità di riappropriazione dei documenti personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2016 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di BOLZANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA TRONCI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Si duole il difensore di fiducia di (OMISSIS) della sentenza in data 15.02.2016 con…

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