La liberalizzazione degli orari delle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, introdotta dal legislatore negli ultimi anni, si estende anche agli esercizi pubblici dove l'attività di somministrazione è secondaria rispetto a quella di intrattenimento musicale. Di conseguenza, i comuni non possono più perseguire finalità di programmazione generale utilizzando la leva degli orari di apertura e chiusura di tali esercizi, ma devono individuare altri strumenti di regolazione, strettamente proporzionati al fine perseguito, come l'imposizione di misure di insonorizzazione dei locali o l'adozione di ordinanze contingibili e urgenti per la tutela dell'ordine pubblico. L'unico episodio di disturbo della quiete pubblica, non recente, non può giustificare il diniego generalizzato di deroghe all'orario di chiusura, in assenza di problemi significativi di ordine pubblico e tenuto conto dei lavori di insonorizzazione effettuati nel locale e della sua posizione periferica. La fissazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi pubblici rientra nella libera scelta degli imprenditori, nel nuovo quadro normativo di deregolamentazione.