La giurisdizione del giudice amministrativo è esclusa nelle controversie relative a occupazioni di fondi privati da parte della pubblica amministrazione in assenza di una valida e perdurante dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, in quanto tali fattispecie integrano ipotesi di carenza di potere e di mera occupazione-detenzione illegittima, rispetto alle quali sono esperibili davanti all'autorità giudiziaria ordinaria le azioni reipersecutorie a tutela della proprietà del bene, con diritto del proprietario di ottenere la restituzione dell'immobile e il risarcimento del danno. La dichiarazione di pubblica utilità deve sussistere non solo al momento dell'occupazione, ma anche perdurare nel tempo, con indicazione di termini iniziali e finali per l'avvio e il compimento dei lavori, ai sensi dell'art. 13 della L. n. 2359 del 1865; in mancanza, si configura una situazione di carenza di potere che incide negativamente sia sul decreto di occupazione temporanea che su quello di esproprio, rendendo inidonei tali atti a sottrarre alla parte privata la disponibilità del bene. In tali ipotesi, la situazione giuridica venuta a crearsi integra una mera occupazione-detenzione illegittima dell'immobile privato, costituente illecito permanente, rispetto al quale sono esperibili davanti all'autorità giudiziaria ordinaria le azioni reipersecutorie a tutela della non perduta proprietà del bene.