Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28081 del 15 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28081PEN

Massima

Massima ufficiale
L'esposto o segnalazione al competente Consiglio dell'ordine forense contenente accuse di condotte deontologicamente e penalmente rilevanti tenute da un professionista nei confronti del cliente denunciante, costituisce esercizio di legittima tutela degli interessi di quest'ultimo, attraverso il diritto di critica ( sub specie di esposto, art. 51 cod. pen.), per il quale valgono i limiti ad esso connaturati - occorrendo, in primo luogo, che le accuse abbiano un fondamento o, almeno, che l'accusatore sia fermamente e incolpevolmente (ancorché erroneamente ) convinto di quanto afferma - che se rispettati escludono la sussistenza del delitto di diffamazione. (In applicazione del principio di cui in massima la S.C. ha censurato la decisione con cui il giudice di merito ha ritenuto sussistente il delitto di diffamazione, escludendo l'applicabilità dell'art. 598 cod. pen., ed ha affermato, in tal caso, l'operatività della causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., beninteso sussistendo i limiti ad essa inerenti).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. WA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 24/2008 TRIBUNALE di NAPOLI, del 16/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. Galati, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Ta. Wa. fu condannato d…

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