Il rilascio di autorizzazioni paesaggistiche è soggetto a specifici requisiti di motivazione, che devono illustrare dettagliatamente le caratteristiche dell'intervento edilizio, il contesto paesaggistico in cui si inserisce e le modalità di armonizzazione con il medesimo. L'annullamento giurisdizionale di tali autorizzazioni per carenza motivazionale non preclude il successivo riesercizio del potere amministrativo, purché nel rispetto della normativa vigente al momento del nuovo provvedimento, anche se diversa da quella applicata in origine. In particolare, l'applicazione della disciplina transitoria di cui all'art. 159 del d.lgs. n. 42/2004 è compatibile con gli effetti conformativi del giudicato, mentre l'adozione di un nuovo atto di autorizzazione in applicazione del regime definitivo di cui all'art. 146 dello stesso decreto, che attribuisce all'amministrazione statale un ruolo decisorio mediante parere vincolante, non determina la caducazione delle fasi procedimentali già esaurite sotto la vigenza della normativa previgente. Pertanto, il riesercizio del potere in conformità alla sentenza di annullamento non è precluso dal divieto di sanatoria di opere realizzate in assenza o in difformità dall'autorizzazione paesaggistica, atteso che tale divieto non opera quando il titolo abilitativo, pur successivamente annullato, era stato originariamente rilasciato.