Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3822 del 25 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3822PEN

Massima

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Integra il reato di falsa attestazione di qualità personali di cui all'art. 495 c.p. la condotta di colui che, privo di documenti di identificazione, fornisce ai pubblici ufficiali, nel corso di un controllo, false dichiarazioni sulla propria identità, in quanto tali dichiarazioni, in assenza di altri mezzi di identificazione, rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali, e, ove mendaci, ad integrare la falsa attestazione che costituisce l'elemento distintivo del reato di cui all'art. 495 c.p., rispetto all'ipotesi di reato di cui all'art. 496 c.p. relativa alla semplice false dichiarazioni sull'identità personale. Tale orientamento giurisprudenziale consolidato della Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, afferma che la condotta di fornire false generalità ai pubblici ufficiali, in assenza di documenti di identificazione, integra il reato di falsa attestazione di qualità personali di cui all'art. 495 c.p., in quanto tali dichiarazioni rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali, e, ove mendaci, ad integrare la falsa attestazione che costituisce l'elemento distintivo di tale fattispecie di reato, a differenza del reato di semplice false dichiarazioni sull'identità personale di cui all'art. 496 c.p. La giurisprudenza di legittimità ha quindi chiarito che, ai fini della sussunzione della condotta nel reato di cui all'art. 495 c.p., è irrilevante che la dichiarazione falsa sia stata resa a seguito di una specifica richiesta di informazioni da parte del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che essa abbia avuto la funzione di attestare le qualità personali dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/02/2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. EDUARDO DE GREGORIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ORSI LUIGI.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Milano ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti dell'imputato che l'aveva condannat…

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