Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6716 del 22 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:6716PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla concreta modalità della condotta delittuosa e dalle circostanze di fatto in presenza delle quali essa si è svolta, senza che sia necessario un automatismo derivante dalla sola gravità del titolo di reato. Inoltre, il limite di pena detentiva di tre anni previsto dall'art. 275, comma 2-bis, c.p.p. per l'applicazione della custodia cautelare in carcere rileva solo al momento genetico della misura e non anche per le successive modifiche, sicché la sua eventuale supervenienza non comporta automaticamente la cessazione della misura cautelare già disposta. La valutazione della perdurante adeguatezza della misura cautelare deve essere effettuata in concreto, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, senza che sia sufficiente il solo dato formale della pena irrogata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M - rel. Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/01/2020 del TRIB. LIBERTA' di TARANTO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO MATTEO SOCCI;
sentite le conclusioni del PG GIULIO ROMANO: "Inammissibilita' del ricorso".
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Taranto, Sezione riesame, con ordinanza del 14 gennaio 2020, ha rigettato l'istanza di riesame presentata da (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale d…

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