Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28633 del 3 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28633PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando gli imputati, presentandosi come membri di una famiglia mafiosa e minacciando conseguenze dannose, richiedono insistentemente contributi in denaro alle vittime, al di fuori di qualsiasi rapporto negoziale che giustifichi tale pretesa, anche in assenza di una prova diretta dell'appartenenza degli imputati all'associazione criminale. Infatti, l'impiego di metodi tipici delle organizzazioni mafiose, come il richiamo alla solidarietà verso i sodali detenuti, è sufficiente a integrare l'aggravante, in quanto evoca la presenza cogente di un sodalizio di tal fatta, quale mandante della richiesta e destinatario dei corrispondenti vantaggi, indipendentemente dalla dimostrazione dell'effettiva adesione degli imputati all'associazione. Inoltre, il timore suscitato nelle vittime e la loro rassegnazione a versare somme di denaro non dovute, pur non avendo subito minacce esplicite, integrano il delitto di estorsione, in quanto il ricorso al vincolo mafioso e alla connessa condizione di assoggettamento può esprimersi anche in forma indiretta o implicita. Infine, la valutazione della credibilità delle dichiarazioni delle persone offese e la determinazione della pena rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, il cui operato non è censurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato sulla base di criteri legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10/2012 CORTE APPELLO di ANCONA, del 26/09/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

- Udito, per il (OMISSIS), l'…

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