Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27753 del 11 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:27753PEN

Massima

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Il mancato deposito del mandato ad impugnare specifico, rilasciato dopo la pronuncia della sentenza e contenente la dichiarazione o l'elezione di domicilio dell'imputato, ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione proposto dal difensore dell'imputato assente, ai sensi dell'art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen., introdotto dall'art. 33, comma 1, lett. d), D.Lgs. n. 150/2022, applicabile alle impugnazioni proposte avverso sentenze pronunciate in data successiva all'entrata in vigore della relativa disciplina, differita al 30 dicembre 2022 ex art. 6, D.L. n. 162/2022. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, salvo che non emergano ragioni di esonero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere - Relatore

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. MARRA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Vi.Fa. nato a T il (Omissis)
avverso la sentenza del 14/11/2023 della CORTE di APPELLO di TRIESTE
Esaminati gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUIGI AGOSTINACCHIO;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FULVIO BALDI, che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 14/11/2023 la Corte di Appello di Trieste ha confermato la sentenza del Tribunale di Pordeno…

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