Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32722 del 7 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32722PEN

Massima

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Il dolo del reato di calunnia non può essere desunto automaticamente dalla mera falsità della denuncia, ma deve essere accertato in concreto attraverso un'attenta valutazione di tutti gli elementi probatori, tenendo conto delle specifiche circostanze del caso e delle effettive intenzioni dell'imputato. Il giudice è tenuto a motivare in modo esaustivo e logico la propria decisione in ordine all'elemento soggettivo del reato, senza presumere la sussistenza del dolo sulla base della sola condotta denunciativa mendace. L'assoluzione per mancanza di dolo non può essere censurata in sede di legittimità se la motivazione del giudice di merito risulta congrua e rispettosa dei principi di diritto, essendo precluso al giudice di legittimità un riesame del merito della vicenda processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica di Torino;

nel procedimento nei confronti di:

Es. Ci. , n. a (OMESSO);

nei confronti della sentenza in data 29 aprile 2008 del Tribunale di Torino;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. ((omissis)), che ha concluso per la conversione del ricorso.

udito l'avv.to DIONESALVI Salvatore…

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