Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24080 del 18 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:24080PEN

Massima

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Il diritto di impugnare un provvedimento cautelare in materia penale è subordinato all'esistenza di un concreto interesse giuridicamente apprezzabile dell'imputato, il quale deve essere correlato agli effetti primari e diretti del provvedimento da impugnare. Tale interesse viene meno quando, nelle more del giudizio di impugnazione, il titolo cautelare sia stato superato dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna, in quanto in tal caso l'eliminazione del provvedimento impugnato non sarebbe idonea a determinare una situazione pratica più vantaggiosa per l'imputato. Pertanto, l'impugnazione proposta dall'imputato avverso il provvedimento "de libertate" deve essere dichiarata inammissibile per carenza di interesse, allorché il titolo cautelare sia stato assorbito dalla sopravvenuta sentenza definitiva di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1980/2011 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 16/01/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.1)-La Corte di appello di Milano, in sede di giu…

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