Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26724 del 19 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26724PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, mediante l'uso di violenza o minaccia sulla persona, si impossessa di beni mobili altrui, a prescindere dalla titolarità del credito vantato nei confronti della vittima. La violenza e la minaccia, anche se finalizzate all'esercizio di un diritto, devono essere tali da superare i limiti della legittima difesa o dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, integrando gli estremi della fattispecie delittuosa. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e della credibilità delle dichiarazioni testimoniali, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento dei fatti. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che quest'ultima risulti priva di adeguata motivazione o manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1856/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 03/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dott. SPINACI Sante, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile;

Udi…

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