Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40069 del 14 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40069PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente applicato nei confronti di un soggetto indagato per il reato di associazione di tipo mafioso, anche sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, purché tali dichiarazioni siano pienamente attendibili e sorrette da riscontri esterni individualizzanti, e non sussistano elementi idonei a superare la presunzione di adeguatezza e proporzionalità della misura cautelare, in relazione alla gravità dei fatti e alla pena da irrogare. Il sindacato della Corte di Cassazione in sede di legittimità è limitato al controllo della motivazione, senza possibilità di una diversa valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 30/01/2009 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. D'AMBROSIO Vito, (rigetto del ricorso);

udito il dif. Avv. CIUCIOLI Giuseppe.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 30.1.2009 (depositata il 2.2.2009) il tribunale di Palermo sezione del riesame …

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