Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12701 del 25 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12701PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La custodia cautelare in carcere può essere disposta nei confronti di un soggetto indagato per i gravi reati di associazione di stampo mafioso, traffico di stupefacenti ed estorsione, quando sussistano gravi indizi di colpevolezza desumibili dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, dalle risultanze di intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni delle persone offese, nonché da altri elementi di riscontro oggettivi, anche se il soggetto è già stato precedentemente condannato per associazione mafiosa. La motivazione del provvedimento cautelare deve analiticamente indicare le fonti di prova e i riscontri agli elementi accusatori, senza che sia sufficiente una mera enunciazione di violazioni di legge o di difetti di motivazione generici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/12/2006 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. ((omissis)) chiedeva il rigetto del ricorso;

Rilevato che il difensore non e' comparso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale del riesame di Catanzaro confermava l'ordinanza d…

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