Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3446 del 24 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3446PEN

Massima

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La confisca di un bene immobile ai sensi dell'art. 12-sexies della L. n. 356 del 1992 è legittima quando risulta che il condannato per reati di criminalità organizzata non può giustificare la provenienza lecita del denaro utilizzato per l'acquisto, in quanto il valore del bene risulta sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e alle altre risorse finanziarie di cui egli e il suo nucleo familiare disponevano. Il giudice, nel valutare la sproporzione, deve considerare tutti gli elementi probatori disponibili, come il prezzo ufficiale di acquisto, i redditi e le altre disponibilità finanziarie del condannato e del suo nucleo familiare, anche se provenienti da fonti diverse, senza che sia necessaria l'ammissione di prove testimoniali richieste dalla difesa, in quanto il procedimento di esecuzione non consente la deduzione del vizio di mancata assunzione di prova decisiva. La confisca può riguardare anche beni intestati formalmente a terzi, qualora risulti che il condannato ne abbia la disponibilità effettiva, essendo intervenuto come procuratore speciale nell'atto di acquisto o avendo comunque provveduto al pagamento del prezzo. Il giudicato penale di condanna e di confisca, divenuto irrevocabile, preclude la possibilità di contestare in sede di esecuzione il contenuto della decisione, salvo che non emergano vizi logici o giuridici nella motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/12/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere MONICA BONI;
lette le conclusioni del P.G. Orsi Luigi che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza in data 9 dicembre 2016 la Corte di appello di Palermo, pronunciando quale giudice dell'esecuzione, rigettava l'opposizione proposta nell'interesse di (OMISSIS) avverso il provvedimento del 3 dicembre 2015, col quale il m…

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