Il soggetto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di residenza, che non rispetti la prescrizione di non associarsi abitualmente a persone condannate o sottoposte a misura di prevenzione o di sicurezza, commette il reato di violazione degli obblighi e delle prescrizioni inerenti tale misura di prevenzione. Il giudice di merito può logicamente dedurre l'assenza dell'occasionalità degli incontri con pregiudicati sulla base di elementi fattuali, come i ripetuti controlli della polizia giudiziaria che hanno accertato la presenza dell'imputato in compagnia di tali soggetti, anche al di fuori di riunioni a carattere familiare. Il periodo di sospensione della decorrenza del termine di prescrizione del reato, ai sensi dell'articolo 159 c.p., è correttamente computato dal giudice di merito in relazione ai rinvii dell'udienza richiesti dalla difesa. La Corte di Cassazione, in sede di giudizio di legittimità, non può riesaminare gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, limitandosi a verificare la logicità e la congruità della motivazione adottata dai giudici di merito.