Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48056 del 16 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48056PEN

Massima

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Il reato di falso documentale è configurabile anche quando l'imputato, pur avendo affidato a terzi l'incarico di stipulare una polizza assicurativa, non sia in grado di fornire elementi sufficienti a comprovare la propria estraneità all'illecita condotta, in particolare laddove non riesca a indicare con precisione i dati identificativi di coloro cui avrebbe conferito tale mandato. In tali ipotesi, la mancata prova della propria effettiva estraneità ai fatti contestati, unitamente alla rilevata inverosimiglianza della prospettazione difensiva, legittima il giudice a ritenere integrato il reato di falso documentale, in quanto l'imputato, pur non avendo materialmente formato il documento falso, ne ha comunque determinato la creazione, omettendo di attivarsi per impedirne la formazione o per denunciarne tempestivamente l'illecita predisposizione. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione, in linea con l'orientamento giurisprudenziale consolidato, sancisce che il reato di falso documentale possa essere configurato anche in assenza della diretta partecipazione dell'imputato alla materiale formazione del documento falso, qualora emerga la sua responsabilità per aver comunque determinato, anche solo per omissione, la creazione del documento medesimo. Tale principio si fonda sulla considerazione che il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice non è soltanto l'autenticità del documento, ma anche l'affidamento che la collettività ripone nella genuinità e veridicità della documentazione, a prescindere dalla condotta attiva o omissiva tenuta dall'agente. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, deve tenere conto non solo della materiale formazione del documento falso, ma anche di ogni altro comportamento, anche meramente omissivo, che abbia comunque contribuito alla creazione del falso documentale, qualora emerga l'assenza di una prova convincente in ordine all'effettiva estraneità dell'imputato ai fatti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ES. RA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 4470/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 12/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

La Corte d'…

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