Il contratto di associazione in partecipazione, in cui l'associante attribuisce all'associato una partecipazione agli utili dell'impresa in corrispettivo di un determinato apporto, impone all'associante l'obbligo di rendicontazione e di corresponsione degli utili all'associato, anche qualora quest'ultimo si sia di fatto occupato degli aspetti contabili ed amministrativi dell'impresa. La qualificazione del rapporto come associazione in partecipazione, piuttosto che come società di fatto, deve essere effettuata sulla base dei criteri interpretativi di cui agli artt. 1362 e ss. c.c., avendo riguardo al contenuto complessivo del contratto e al comportamento delle parti, senza che la mera denominazione utilizzata dalle parti sia determinante. Pertanto, l'associante è tenuto a restituire all'associato l'apporto conferito, in caso di risoluzione del contratto per inadempimento, anche in assenza di una specifica previsione contrattuale in tal senso, in applicazione della disciplina codicistica dell'associazione in partecipazione di cui all'art. 2549 c.c.