Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure concorsuali pubbliche, la formulazione di quesiti d'esame deve essere chiara e univoca, in modo da consentire ai candidati di individuare con certezza la risposta corretta. Qualora il quesito ammetta più risposte valide, ciò determina l'illegittimità parziale della procedura selettiva, con conseguente diritto del candidato a vedersi attribuito il punteggio corretto. L'Amministrazione è tenuta a garantire il rispetto dei principi di buon andamento, imparzialità e trasparenza nell'espletamento delle prove concorsuali, in ossequio agli artt. 1 e 3 della L. n. 241/1990 e all'art. 97 Cost. Pertanto, l'Amministrazione non può sottrarreponteggio al candidato per una risposta ritenuta errata, quando il quesito non sia formulato in modo univoco.