Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35479 del 27 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:35479PEN

Massima

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Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74 del 2000, si configura quando il contribuente, al fine di evadere le imposte sui redditi e l'IVA, indica nella dichiarazione annuale elementi passivi fittizi, avvalendosi di fatture relative ad operazioni oggettivamente inesistenti. La responsabilità penale dell'imputato, quale legale rappresentante della società, è integrata anche in assenza di accertamenti specifici nei confronti della società utilizzatrice delle fatture false, essendo sufficiente la prova della mancanza di reali rapporti commerciali tra le due società, desumibile dalle puntuali verifiche compiute nei confronti della società emittente le fatture, che non risultava in possesso dei beni oggetto delle operazioni fatturate. Il termine di prescrizione del reato, in forza dell'art. 157 c.p., è pari a dieci anni, determinato a partire dal termine base di sei anni, elevato di un terzo ai sensi dell'art. 17, comma 1, del D.Lgs. n. 74 del 2000, e aumentato di un quarto per l'interruzione, ai sensi dell'art. 161, comma 2, c.p. La fattispecie attenuata prevista dall'art. 2, comma 3, del D.Lgs. n. 74 del 2000, essendo stata abrogata dalla L. n. 148 del 2011, non è applicabile ai fatti commessi successivamente all'entrata in vigore di tale legge. Inoltre, il raggiungimento di un accordo tra l'imputato e l'Amministrazione finanziaria per la rateizzazione del debito tributario non costituisce di per sé un elemento rilevante ai fini della rideterminazione della pena, in assenza di una specifica richiesta formulata in grado di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

Dott. BERNAZZANI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/05/2019 della Corte d'appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Co…

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