Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8847 del 5 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8847PEN

Massima

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Il terzo che vanti un diritto reale su un bene sottoposto a confisca ai sensi della legge antimafia ha l'onere di provare, nel procedimento avente ad oggetto la confiscabilità del medesimo bene, sia la propria titolarità dello "ius in re aliena", il cui titolo deve essere costituito da un atto di data certa anteriore al sequestro, sia la mancanza di qualsiasi collegamento del proprio diritto con l'attività illecita del proposto indiziato di mafia, derivante da condotte di agevolazione o di fiancheggiamento. L'onere probatorio a carico del terzo ha ad oggetto la dimostrazione del suo affidamento incolpevole, ingenerato da una situazione di oggettiva apparenza, che rende scusabile l'ignoranza o il difetto di diligenza. Il giudice di merito, nel valutare le argomentazioni e la prova documentale offerta dal terzo, deve motivare in modo ampio, preciso ed esaustivo, in modo da rendere il provvedimento adeguatamente argomentato e non censurabile per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI ((omissis)) del 17/02/2 -

Dott. ZAMPETTI ((omissis)) SENTE -

Dott. CAVALLO ((omissis)) N. -

Dott. BONITO Francesco M.S. rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) N. 35687/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. ST. N. IL (OMESSO);

2) VE. MA. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 187/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 05/06/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO ((omissis));

lette le conclusioni del PG Dott. SALVI Giovanni che ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte osserva:

IN FATTO ED IN DIRITTO

1. Con D. 21 luglio - 15 ottobre 2009 il Tribunale di Palermo, accogliendo la relativa proposta…

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