Il provvedimento amministrativo di rinnovo di una concessione di trasporto pubblico urbano produce effetti diretti soltanto nei confronti del concessionario titolare della concessione rinnovata, mentre gli altri soggetti, come i concessionari di autolinee regionali con percorsi parzialmente coincidenti, possono essere considerati titolari di un interesse legittimo di mero fatto, il cui pregiudizio derivante dal provvedimento deve ritenersi di natura riflessa e indiretta. Pertanto, in assenza di una specifica previsione normativa che imponga all'amministrazione comunale di comunicare l'avvio e l'adozione del provvedimento di rinnovo anche a tali soggetti, il termine per l'impugnazione giurisdizionale del provvedimento decorre dalla data di pubblicazione dello stesso e non dalla sua comunicazione individuale. Ne consegue che il ricorso proposto da un concessionario di autolinee regionali avverso il provvedimento di rinnovo della concessione di trasporto pubblico urbano, notificato oltre il termine di decadenza di sessanta giorni dalla pubblicazione, deve essere dichiarato irricevibile.