Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27101 del 23 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:27101PEN

Massima

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Il concorso di più persone nel reato di estorsione, realizzato attraverso minacce di non accreditare somme di denaro e di revocare i fidi bancari, comporta la responsabilità penale di ciascun concorrente, a prescindere dal ruolo specifico svolto, purché il suo contributo causale abbia avuto rilievo nell'esecuzione del reato. Il giudice di merito, nel valutare la posizione di ciascun imputato, ha ampio potere discrezionale nel riconoscere o meno le circostanze attenuanti, senza dover fornire un'analitica motivazione sui criteri di bilanciamento, essendo sufficiente l'enunciazione dell'esito di tale valutazione. La mancata assunzione di prove richieste dalla difesa non costituisce motivo di ricorso per cassazione, se non viene dimostrata la capacità dimostrativa e la decisività delle stesse ai fini di un esito diverso del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3102/2008 CORTE APPELLO di MILANO, del 03/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), accusato del delitto di cui agli articoli 110 e 629 c.p.,…

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