Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23906 del 19 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23906PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando il soggetto passivo è costretto, mediante minaccia, ad accettare un rapporto negoziale al fine di conseguire un ingiusto profitto con altrui danno, in violazione della propria autonomia contrattuale, impedendogli di perseguire i propri interessi economici nel modo ritenuto più opportuno. L'aggravante di cui all'art. 629, comma 2, c.p. in relazione all'art. 628, comma 3, n. 3, c.p. e l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 possono concorrere quando l'agente, oltre ad appartenere ad un'associazione di tipo mafioso, si sia avvalso nel commettere il reato di estorsione della forza di intimidazione del vincolo associativo o abbia agito al fine di agevolare l'associazione mafiosa di appartenenza. Il coinvolgimento di più soggetti nel reato di estorsione può essere desunto anche dalle ammissioni degli imputati e dalle dichiarazioni delle parti lese, senza che sia necessaria una specifica motivazione per ciascun concorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CHIEFFI Severo - Consigliere

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. LU. , N. IL (OMESSO);

2) FA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/10/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CHIEFFI SEVERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

udito il difensore avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accog…

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