La querela per i reati di diffamazione e ingiuria, proposta dalla persona offesa costituita parte civile prima dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006, conserva validità ed efficacia anche dopo tale data, in assenza di una disciplina transitoria espressa in senso derogatorio, non potendosi considerare tale quella contenuta nell'art. 10 della citata legge, il quale si riferisce esclusivamente agli appelli proposti dall'imputato o dal pubblico ministero. Pertanto, l'appello proposto dalla parte civile ai sensi dell'art. 577 c.p.p. contro la sentenza di proscioglimento emessa prima dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006 mantiene la sua efficacia, non essendo applicabile la disciplina transitoria prevista per gli appelli proposti dall'imputato o dal pubblico ministero. Il principio tempus regit actum impone di fare riferimento al momento di emissione del provvedimento impugnato e non a quello della proposizione dell'impugnazione, al fine di individuare il regime applicabile in materia di impugnazioni allorché si succedano nel tempo diverse discipline e non sia espressamente regolato, con disposizioni transitorie, il passaggio dall'una all'altra.