Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18904 del 5 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18904PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla gravità astratta del titolo di reato, ma anche dalle concrete modalità di realizzazione della condotta criminosa, dalla sua sistematicità, perduranza e stabilità nel tempo, nonché dalla molteplicità dei fatti contestati, in quanto sintomatici di una personalità proclive al delitto. Inoltre, la dichiarazione di fallimento di una società, pur rafforzando il quadro indiziario, non esclude di per sé il concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, atteso che l'indagato può comunque reiterare condotte analoghe anche senza ricoprire cariche formali. Infine, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione non va inteso come imminenza della commissione di un ulteriore reato, ma come continuità del "periculum libertatis" nella sua dimensione temporale, apprezzabile sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato e della presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto dell'effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CANANZI F. - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/09/2022 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FRANCESCA CERONI, che ha chiesto annullarsi con rinvio l'ordinanza impugnata;
lette le conclusioni depositate dall'avvocat…

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